Quel mattino i colori del paesaggio erano scintillanti: dopo giorni di pioggia incessante, di vento gelido e di cieli plumbei finalmente era ritornato il sole. E la natura, illuminata dal sole, appariva maestosa.
Raggiungemmo lo Tsitsikamma National Park prima di mezzogiorno. Eravamo partiti da Oudtshoorn, la cittadina che sorge sulla pianura arida aldilà della catena montuosa costiera, ripercorrendo la Garden Route in direzione di Port Elizabeth. La costa, sotto un cielo limpidissimo, era ancora battuta da una corrente molto sostenuta e le onde dell’Oceano Indiano, fragorose e spumeggianti, si infrangevano sugli scogli a ridosso della riva, giungendo fin quasi a sommergere i numerosi bungalow verdi costruiti a pochi passi dal litorale. Un po’ più a est un piccolo ponte sospeso sull’acqua ondeggiava sospinto dal vento: proprio sotto di noi c’era la foce del fiume Storms, che attraversa sinuoso le profonde e ripide gole costiere, tra foreste ricoperte di felci e di altri grandissimi alberi, e che termina il suo corso confondendosi con le acque salate e schiumose dell’oceano.
Aldilà del ponte raggiungemmo un tratto di riva che degradava dolcemente verso il mare, dove le onde erano un po’ meno impetuose. Seduti sulla roccia rimanemmo per un po’ ad osservare il paesaggio intorno: la vegetazione dei pendii montagnosi, le acque agitate, la spiaggia desolata abitata unicamente da alcuni esemplari di uccelli saltarocce di colore nero. Fu tutto quello che riuscimmo a fare in quella mattinata: a causa della violenta mareggiata in corso non fu infatti possibile percorrere alcun sentiero escursionistico, salvo un breve tratto attraverso un bosco rigoglioso dove il silenzio era rotto unicamente dai versi delle numerose specie di uccelli che popolano tutta l’area.
E in quella fitta vegetazione incontrammo un grande esemplare di airone dalla testa nera, che ci osservò per qualche attimo prima di spiccare il volo verso la costa ventosa.
Links utili:
South Africa National Park – Tsitsikamma Park
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