Swayambhunath – viaggio in Nepal

25 ottobre 2013.

Di primo mattino mi incamminai per le vie di Thamel diretto a Swayambhunath, il famoso “Tempio delle Scimmie”, distante poco più di un’ora a piedi. Thamel è forse il quartiere più turistico di tutta Kathmandu. Locali, ristoranti, alberghi e centinaia di coloratissimi negozietti di souvenir lungo tutte le vie principali che conducono a Thahiti Tole, Asan Tole o Durbar Square. Appena fuori Thamel, verso la periferia, le cose cambiano. Molte strade sono in terra battuta, le case sono più fatiscenti, i negozi poco attraenti. Rimane costante solo il frastuono dei clacson.

spianata dello Stupa (Swayambhunath, Nepal)

spianata dello Stupa (Swayambhunath, Nepal)

Imboccai le strade dei quartieri a sud di Thamel. Polvere, fango (doveva aver piovuto un po’ nel corso della notte), grovigli di fili elettrici tra un edificio e l’altro. Alcuni bambini giocavano in mezzo alla via, c’erano cani mezzi addormentati, biciclette e moto, botteghe spoglie. Ne osservai qualcuna: un dentista che esponeva in vetrina alcune dentiere, una pescheria col pesce lasciato al sole sopra un bancone, quasi in mezzo alla strada, una macelleria spoglia e buia dove la carne veniva tagliata sopra una coperta stesa sul pavimento di terra battuta. Vidi il primo tempio di una certa grandezza solo quando raggiunsi le rive del Vishnumati, il fiume che segna il confine ovest di Kathmandu e che più a sud confluisce nel Bagmati. Mi diressi verso il ponte pedonale. C’erano dei cani randagi che vagavano e un vitello legato che pascolava in mezzo alla sporcizia. Le acque del fiume sono grigie, inquinate, piene di sacchetti di spazzatura. Attraversando il ponte si è assaliti dall’odore di fognatura…

mulini di preghiera (Swayambhunath, Nepal)

mulini di preghiera (Swayambhunath, Nepal)

Appena dopo il ponte inizia la strada che conduce verso la collina del tempio. Le case lungo la via sono molto modeste e qualcuna ha un piccolo orto coltivato. Dopo circa un’ora e mezza arrivai all’ingresso di Swayambhunath e tutto all’improvviso diventò incantevole. Il tempio non si vedeva ancora: era molto più in alto, al termine di una lunga scalinata immersa nel bellissimo parco, che inizia dolcemente diventando via via più ripida. Quasi subito si è accolti da due colorate statue di Buddha. Poco sopra, una scolaresca in visita al tempio stava facendo delle foto. Notai le eleganti divise blu e bianche dei bambini. Notai anche che tutti, maschi o femmine che fossero, indossavano della scarpe di vari numeri più grandi del loro piede e questo rendeva loro difficoltoso camminare agilmente. Iniziò quindi l’ultimo tratto della scalinata. Salendo, un po’ alla volta, cominciai a vedere la sommità dello stupa dorato, che svetta dalla gigantesca cupola bianca dietro ai grandi simboli religiosi buddisti. Il cielo era tersissimo e i colori molto accesi. Già da lontano lo stupa colpisce per la bellezza ma ci si accorge di quanto sia straordinario solo quando si giunge sulla spianata al termine della salita. Solo a quel punto si vedono gli enigmatici occhi splendenti, appena sopra la cupola. Dalla sommità si diramano numerose file di coloratissime bandiere di preghiera che ondeggiano al vento.

gompa di Dongak Choling interno (Swayambunath, Nepal)

gompa di Dongak Choling interno (Swayambunath, Nepal)

Tutta la spianata è occupata da edifici e simboli religiosi, hindu e buddisti, e in alcune zone quasi non vi è più spazio libero. Il luogo era affollato ma discretamente silenzioso. Molte persone camminavano in senso orario lungo la base dello stupa, facendo ruotare i mulini di preghiera disposti lungo tutta la circonferenza. Vicino allo stupa c’è un tempietto hindu dove i credenti accendono dei lumini e fanno offerte di fiori o di cibo. Solo dopo un po’ mi accorsi che, effettivamente, tra i templi vagavano numerose scimmie alcune delle quali si intrufolavano un po’ dappertutto in cerca di cibo.

I gompa1 buddisti sono invece più ordinati e silenziosi. Appena entrai in quello di Dongak Choling vidi un monaco che, lentamente, stava sistemando i lumini accesi dai pellegrini ai piedi di una statua raffigurante Buddha. Mi dilungai un bel po’ per visitare gli altri edifici e templi. Ogni tanto ritornavo al centro della spianata per camminare lentamente intorno allo stupa osservando i meravigliosi colori e i giochi che il vento creava soffiando sulle bandiere. Il tempo sembrò fermarsi e non mi accorsi che erano trascorse già oltre due ore.

Ammirai un’ultima volta lo stupa dagli occhi enigmatici e mi soffermai un altro po’ a guardare, dall’alto della collina, Kathmandu avvolta in una foschia di smog. Decisi quindi che era tempo di andare a Bodhnath.

Links utili:

Unesco World Heritage – Scheda della Valle di Kathmandu

Note:

1. gompa: tempio buddista

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