Rabat e Chellah – Marocco

Raggiungemmo Rabat dopo una lunga tappa durante la quale attraversammo la catena montuosa settentrionale del Rif e le belle cittadine di Tetouan e Chefchaouen.

nella medina di Rabat (Marocco)

nella medina di Rabat (Marocco)

Ci rendemmo subito conto che il Marocco era decisamente affascinante, assai differente da come si era presentato appena atterrati a Tangeri. Oltre a perdere il bagaglio, che fortunatamente ci venne riconsegnato la sera stessa del nostro arrivo, Tangeri ci aveva infatti colpito negativamente soprattutto per la sporcizia del suo lungomare e della sua medina: un dedalo di stradine maleodoranti e tutto sommato poco interessanti. A Rabat soggiornammo due notti in un albergo situato sul viale proprio di fronte alle possenti mura che delimitano il versante sud della medina, un luogo raccolto dove si riusciva a camminare tranquillamente senza essere infastiditi, come capitò invece in altre città, dai venditori insistenti.

nella medina (Rabat, Marocco)

nella medina (Rabat, Marocco)

Nella medina di Rabat si trova un po’ di tutto: vestiti, tappeti, spezie e generi alimentari, articoli in pelle, oggetti di rame. Dalla via principale si diramano degli stretti vicoli che conducono verso le zone periferiche dell’antico quartiere, più fatiscenti e sporche. Di tanto in tanto ci imbattemmo nelle porte di ingresso delle moschee dalle facciate decorate. Dai minareti, che dal basso di quel  labirinto di stradine erano quasi invisibili, riecheggiavano periodicamente i richiami dei muezzin. Attraversammo la medina e raggiungemmo la Kasbah degli Oudaia dalle possenti mura edificate su un promontorio a picco sul mare. E da lì osservammo la magnifica vista del fiume Bou Regreg che terminava il suo tranquillo corso sfociando in una piccola baia. Proprio sotto di noi l’acqua del fiume si mischiava con quella dell’Oceano Atlantico, che risaliva per un lungo tratto dell’estuario sospinta dalla forte corrente. Affacciata sull’altra riva stava la piccola e silenziosa cittadina di Salè.

Torre di Hassan (Rabat, Marocco)

Torre di Hassan (Rabat, Marocco)

Il Bou Regreg bagna i pressi di una piccola spiaggia riparata dal vento dove numerose persone di tutte le età si stavano rilassando distese sulla sabbia oppure facevano brevi bagni nell’acqua fresca stando ben attenti a non andare troppo al largo. Notai che molte donne e ragazze appena adolescenti sì immergevano praticamente vestite e coperte da lunghi veli. Camminando lungo una delle dighe che delimitavano la baia ci accorgemmo di quanto fosse agitato il mare aperto.

nella necropoli di Chellah (Rabat, Marocco)

nella necropoli di Chellah (Rabat, Marocco)

Aldilá del promontorio le onde schiumose dell’Oceano sì infrangevano violentissime sulle rocce appuntite della lunga costa. Affacciata sul Bou Regreg, su una bella spianata nei pressi di un ponte che attraversa il fiume, sorge anche il simbolo di Rabat: la quasi millenaria Torre di Hassan che, alta una quarantina di metri, spicca dal pavimento della terrazza attorniata da un colonnato ormai ridotto in pezzi. Anche qui la vista dell’antica torre arancione, del fiume e del Mausoleo di Mohammed V che si trova nei pressi, è magnifica.

nella necropoli di Chellah (Rabat, Marocco)

nella necropoli di Chellah (Rabat, Marocco)

A sud di Rabat, nel secondo giorno della nostra visita, raggiungemmo un posto molto particolare dove si trovano i resti di una antica città romana (Sala Colonia) racchiusi all’interno delle possenti mura della necropoli di Chellah edificata nel 1200. Tutto il contesto è affascinante. Attraversato l’imponente portone di ingresso, letteralmente immersi in una rigogliosa vegetazione di banani, fichi, ulivi, aranci e piante spontanee di ogni tipo, ci imbattemmo in decine di antichi edifici: i ruderi dell’antica città romana, vecchi muri, tombe e tempietti e, infine, i resti di una grande moschea.

Con un alto minareto un po’ diroccato sulla cui sommità si trovava un grande nido di cicogne.

Link utili:

Unesco World Heritage – Scheda di Rabat

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