Sulla strada per Petra – Appunti di viaggio in Giordania 3/5

Partimmo da Madaba di primo mattino. Per raggiungere Petra avevamo a disposizione varie alternative: guidare lungo la strada del Mar Morto (la strada più occidentale della Giordania), optare per la moderna ma noiosa Autostrada del Deserto (ai confini della zona desertica orientale) o scegliere l’antica e affascinante Strada dei Re, che unisce il nord e il sud del paese in un panorama di valli, fiumi e castelli crociati.

 Decidemmo di percorrere quest’ultima via fino a Karak per poi proseguire verso il castello di Shobak e quindi di Petra.

paesaggio intorno a Karak (Giordania)

paesaggio intorno a Karak (Giordania)

Il tragitto fu molto piacevole, ma impiegammo molto tempo a percorrere gli oltre 200 chilometri per arrivare alla nostra destinazione. Attraversammo paesini in mezzo a colline verdeggianti e fiumi che interrompevano paesaggi rocciosi per confluire nel Mar Morto, a ovest. Arrivammo quindi alla caotica città di Karak, letteralmente straripante di persone che si dirigevano all’importante mercato locale. Ci volle una buona ora solo per attraversare il centro abitato e raggiungere la roccaforte  percorrendo un dedalo di viette a senso unico. Visitammo quindi l’imponente fortezza, che sorge in una posizione dominante sulla pianura dove, intorno al 1150, si svolsero sanguinose battaglie tra i crociati franchi e le armate del leggendario Salah ad-Din (Saladino). Ammirammo le imponenti torri, i cortili e i bei paesaggi dalle feritoie dei bastioni, avvolti in un piacevole vento fresco che proveniva dal fondo valle. Ci rimettemmo quindi in marcia alla volta della città di Tafila, dove la Strada dei Re termina. Oltrepassata questa città ci dirigemmo alla volta del castello di Shobak, confine ideale della regione più montagnosa della Giordania che presenta importanti cime alte più di 1500 metri che, nell’attigua area desertica del Wadi Rum, raggiungono il limite massimo di oltre 1800 metri.

Castello di Shobak (Giordania)

Castello di Shobak (Giordania)

Si presentarono ai nostri occhi quelle particolari formazioni rocciose, aspre e scure, che dominano tutta la vallata dal Wadi Musa a Petra. Nella tarda mattinata, da una piccola altura in mezzo all’altopiano, scorgemmo il suggestivo castello di Shobak, luogo perfetto per riposare un po’ e per mangiare quello che avevamo comprato al mercato di Karak, immersi nell’insolito e bellissimo paesaggio. Faceva caldo ma si sentiva che ci si trovava in una zona montagnosa: l’aria era un po’ più fresca rispetto a quella, satura di umidità, che c’era nei pressi della depressione del Mar Morto e di Madaba.

Arrivammo a Petra nel primo pomeriggio. Giusto il tempo di lasciare i bagagli all’hotel ed eravamo già ai cancelli di ingresso al sito: non vedevamo l’ora di ammirare il famoso Tesoro, poco lontano dall’entrata lungo la via principale. Non ci saremmo però diretti lungo il percorso battuto dai turisti in quanto avevamo programmato un “fuori pista” lungo un sentiero avventuroso e straordinario…

Links utili:

Ministero del Turismo di Giordania (Jordan Tourism Board)

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