Can Tho – Vietnam

3-4 dicembre 2014.

Pagoda di Munirensay (Can Tho, Vietnam)

Pagoda di Munirensay (Can Tho, Vietnam)

Can Tho, è la più grande delle cittadine che sorgono nella regione ove il fiume Mekong allarga il suo imponente delta prima di sfociare nel Mar Cinese Meridionale. E’ una città molto attiva, con una bella passeggiata lungo il fiume omonimo, da cui si possono osservare decine di imbarcazioni a remi o a motore, portate da donne che indossano il tipico copricapo a forma di cono. E’ il luogo ideale per organizzare belle escursioni alla volta dei mercati galleggianti, alla scoperta di canali costeggiati da mangrovie e palme da banane, di risaie e di sorprendenti giardini rigogliosi. Raggiunsi Can Tho partendo da Saigon (Ho Chi Minh City) su un economico autobus di linea che impiegò oltre quattro ore e mezza per arrivare a destinazione. L’autobus attraversò un paesaggio fatto di campi coltivati, di paesini con tante modeste abitazioni proprio sulle rive di corsi d’acqua, di piccoli ponti e mercati di frutta. Il viaggio fu, per così dire, allietato per tutto il tempo da registrazioni di spettacoli di canzoni o di programmi televisivi comici, tutti in lingua vietnamita per me incomprensibile, che venivano proiettati su una grande televisione. Notai che tutti i passeggeri sembravano realmente divertiti. Il tragitto fu abbastanza lungo anche perché, a circa metà strada, ci fermammo presso un grandissimo capannone all’interno del quale c’erano decine di stand alimentari, minimarket e fast food.

Tempio di Ong, facciata (Can Tho, Vietnam)

Tempio di Ong, facciata (Can Tho, Vietnam)

Arrivai a Can Tho nel primo pomeriggio. Subito la cittadina mi colpì molto per la sua vivacità e i suoi colori. Il sole era luminoso e il cielo stupendamente puntellato da nuvole vaporose e bianchissime. Apparentemente sembrava una giornata splendida. Tuttavia, volgendo lo sguardo a est,  vidi in lontananza qualche nube decisamente minacciosa e riflettei sul fatto che la stagione delle piogge non era in effetti terminata del tutto. Dopo aver lasciato i bagagli presso il grazioso albergo a pochi passi dal centro, decisi di incamminarmi subito per la città: Can Tho è decisamente piccola, visitabile comodamente anche a piedi. In pochi minuti raggiunsi la Pagoda Munirensay, risalente alla metà del 1900. Il sole ancora splendente illuminava il tetto dorato, scintillante, e le numerose e splendide decorazioni in tipico stile khmer della pagoda. Mi sembrò per un momento di rivedere in scala ridotta le costruzioni ammirate all’interno dei giardini del Palazzo Reale di Phnom Pehn. Mi fermai un po’ di tempo girando intorno al tempio centrale, dietro al quale vidi un ragazzo scalzo che se ne stava addormentato per terra. Intanto le nuvole cominciarono a compattarsi e il cielo rapidamente diventò grigio.

Tempio di Ong, interno (Can Tho, Vietnam)

Tempio di Ong, interno (Can Tho, Vietnam)

Decisi allora di affrettare il passo per raggiungere un altro bell’edificio di culto: il Tempio di Ong, nei pressi della grande statua del generale Ho Chi Minh, proprio sulle rive del fiume. Il tempio, costruito alla fine del XIX secolo, venne dedicato ad una divinità dalle mille virtù: la lealtà, l’onore, il coraggio, la giustizia… Entrai nella sala più interna quando il cielo ormai era cupo. La tenue luce penetrava dalle feritoie collocate sopra decine di grandi spirali gialle che pendevano dal tetto. Tutto intorno si sprigionava un intenso odore di incenso che bruciava in nuvole di fumo che si disperdevano per l’aria. Nella sala interna, illuminata da tanti flebili lumini, alcune persone pregavano davanti alla statua di Kuang Ku. Uscii per passeggiare lungo il fiume. All’orizzonte le nuvole erano decisamente minacciose, nere e cariche di pioggia, e cominciava ad alzarsi un vento teso che increspava l’acqua: si vedeva solo qualche piccola imbarcazione, che navigava lentamente alla volta di un villaggio di capanne di fronte a Can Tho. Fu allora che si avvicinò una barcaiola (qui condurre le imbarcazioni è un lavoro tipicamente femminile) che mi chiese se volessi fare un breve giro. Risposi indicando con un gesto il cielo scuro e la donna, sorridendo, se ne andò via senza dire nulla. Dopo un minuto cominciò a piovere.

vista sul Mekong (Can Tho, Vietnam)

vista sul Mekong (Can Tho, Vietnam)

Feci appena in tempo a rifugiarmi in un moderno centro commerciale, dove cenai sperando che nel frattempo il tempo migliorasse. Niente da fare: il vento continuava a soffiare con raffiche violente che piegavano gli alberi e lo scroscio d’acqua impetuoso, una vera tempesta tropicale pensai, andò avanti ininterrottamente per ore. Le strade, sommerse dall’acqua fangosa, presto diventarono quasi impraticabili per le biciclette e i motorini. Can Tho quasi si fermò. Le persone si riparavano sotto le tettoie dei negozi e aspettavano pazientemente che la pioggia diventasse meno violenta. Vidi una donna anziana che, senza curarsi dell’acqua, indossò una mantellina cerata e il tradizionale copricapo conico, continuando per la sua strada spingendo lentamente una bicicletta carica di frutta. La sera arrivò presto e con la sera tornò improvvisamente il bel tempo e l’acqua per le strade defluì rapidamente: Can Tho tornò immediatamente la cittadina vivace che avevo ammirato nel pomeriggio. Pensai che se l’indomani il tempo non fosse stato bello sarebbe stato un grosso guaio: mi dovevo svegliare alle quattro, ben prima dell’alba, per una lunga gita sul Mekong alla scoperta dei mercati galleggianti…

Link utili:

Can Tho portal

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