Tunisi e dintorni – viaggio in Tunisia 1/7

Ho visitato la Tunisia nel 2006 nel corso di un bellissimo viaggio durato oltre tre settimane. Non avrei mai pensato che questo piccolo paese così vicino all’Italia avesse così tanto da offrire in termini di bellezze artistiche e naturali. In Tunisia si possono visitare decine di siti archeologici di importanza storica straordinaria, ci si può perdere nei labirinti delle belle medine di molte città, si può girovagare per il verde entroterra attraverso colline e monti oppure raggiungere la zona desertica a sud alla scoperta di cittadine rurali immerse in lussureggianti palmeti, di sperduti villaggi con  abitazioni scavate nella roccia e di oasi con sorgenti di acqua turchese. Senza dimenticare la possibilità di trascorrere piacevoli soggiorni sulle belle spiagge di sabbia bianca affacciate sul Mediterraneo.

nella medina di Tunisi (Tunisia)

nella medina di Tunisi (Tunisia)

Raggiungemmo la capitale Tunisi in un caldo pomeriggio di fine agosto: giusto un paio di giorni per visitare un po’ la città e alcune località negli immediati dintorni, soprattutto Cartagine e il villaggio costiero di pescatori Sidi bou Said. Il nostro albergo era un palazzo moderno in pieno centro, piuttosto brutto, affacciato sull’elegante Avenue Bourguiba e non lontano dalla porta est (Bab Bhar) della medina. La ville nouvelle di Tunisi non mi colpì certo per la sua bellezza. E’ una parte moderna in stile occidentale, con alcuni ampi viali alberati e trafficatissimi ai lati dei quali si diramano vie secondarie spesso sterrate e sporche, attraversata da una efficiente metropolitana di superficie con piccoli vagoni verdi.

Tunisi, come scoprimmo subito, possiede però una medina magnifica e molto vasta. Appena entrati in quel dedalo intricatissimo di vicoli, strettissimi e pieni di gente, fummo immediatamente avvolti da una miriade di colori, di suoni e di odori. Molte vie principali della medina fortunatamente sono  riparate dal sole mediante dei tendoni decorati, stesi da un lato all’altro delle facciate dei palazzi. Ai bordi vi è un susseguirsi di piccoli bazar che vendono un po’ di tutto: profumerie e gioiellerie dalle scintillanti vetrine, negozi di borse e cinture da cui proviene un intenso e sgradevole odore di pelle appena conciata, bancarelle di spezie colorate e profumate, di alimentari, di casalinghi, di vestiti… Tutto intorno un vociare di uomini e donne che, in arabo o in francese, contrattano con i commercianti che nel frattempo cercano di attirare l’attenzione dei numerosi turisti di passaggio. Ogni tanto le strette vie si allargano in spiazzi dove si trova l’accesso per qualche palazzo importante o per  qualche moschea dai cui minareti si odono a cadenze regolari i richiami dei muezzin.

al Museo del Bardo di Tunisi (Tunisia)

al Museo del Bardo di Tunisi (Tunisia)

Passeggiammo per un bel po’ all’interno della medina cercando, molte volte senza riuscirci, di venire a capo di quel groviglio di vicoli privi di punti di riferimento. Vagammo a casaccio fino a che  un commerciante di un piccolo negozio (diremmo noi una specie di parafarmacia) che vendeva olii e altri unguenti profumati in colorate boccette di vetro si presentò e ci condusse, per una buona mezz’ora, alla scoperta delle zone più interessanti della medina. Giungemmo alla moschea Zitouna, alla moschea della Kasba e a quella dei Tintori e infine fummo condotti sopra il tetto di un palazzo privato dove c’era una incantevole terrazza con belle colonne ed archi rivestiti di piastrelle sgargianti, da dove si potevano ammirare i vicoli della medina intorno. Accettando la compagnia della “guida” sapevo già come sarebbe andata a finire: mi avrebbe assillato per chissà quanto tempo per vendermi qualcosa o avrebbe comunque reclamato un compenso per la visita alla terrazza sui tetti. Decidemmo di andare a vedere il suo negozio, senza comprare nulla visto i prezzi esagerati, lasciando però una discreta mancia.

mosaico a Cartagine (Tunisia)

mosaico a Cartagine (Tunisia)

Durante il nostro soggiorno a Tunisi tornammo più volte all’interno della medina e, passeggiando con più calma, riuscimmo a vivere più intensamente l’atmosfera del souq. Un paio di volte sostammo anche in un bel caffè affacciato su una delle vie più affollate, che aveva una bella sala con i divani di velluto rosso e i lampadari di ottone. Lì sorseggiammo lo squisito tè ai pinoli o alle mandorle osservando il via vai della gente. Di sera cenammo sempre in un ristorantino senza grosse pretese appena prima l’ingresso della medina, con antipasto di briq (la sfoglia fritta ripiena di uovo alla coque con prezzemolo ed altre erbe aromatiche dal gusto molto particolare) e pesce ai ferri. Le notti nel nostro albergo non furono tranquille. La prima sera non riuscimmo a prendere sonno perché c’era un concerto di musica moderna proprio sull’altro lato del viale, dove era stato allestito un grande palco. La seconda notte fu invece disturbata pesantemente da una violenta rissa tra inservienti dell’albergo che scoppiò proprio nel corridoio antistante la nostra camera. Nel cuore della notte volarono urla e pugni che svegliarono tutto il piano.

collina di Byrsa (Tunisia)

collina di Byrsa (Tunisia)

In quei primi giorni del nostro viaggio visitammo anche il Museo del Bardo (con numerosissimi stupendi mosaici risalenti al periodo imperiale romano) e i dintorni di Tunisi, viaggiando comodamente sul piccolo ed economico treno che collega la capitale con numerose località costiere. Passando lungo la periferia in una zona lacustre decadente, raggiungemmo in breve tempo la bella zona che si affaccia sul Mediterraneo alla volta di Cartagine, la celebre città fondata dai fenici che per secoli fu pericolosa antagonista di Roma nel ruolo di potenza commerciale del Mediterraneo fino a quando, proprio da Roma, fu conquistata al termine delle tre leggendarie e sanguinose guerre puniche. Il sito archeologico è molto grande anche se un po’ troppo sparpagliato. La parte più bella è quella che comprende le Terme di Antonino, in un’area che si affaccia direttamente sul mare con splendide viste del golfo. Lì sembrano quasi riecheggiare le gesta di eccezionali condottieri, primo fra tutti Annibale, che proprio partendo da Cartagine, risalendo la penisola Iberica e poi le Alpi con un esercito di elefanti, riuscì quasi a mettere sotto scacco Roma. La parte più interna del sito si estende all’interno di un bel parco e lì, tra i vari ruderi, si possono trovare numerosi  mosaici ancora intatti, il Teatro e i resti di alcune ville romane. Visitammo anche la collina di Byrsa, dalla sommità della quale si ammirano i paesaggi sugli scavi, sui cipressi sottostanti e su tutto il golfo.

a Sidi bou Said (Tunisia)

a Sidi bou Said (Tunisia)

Da Cartagine, riprendendo il treno, raggiungemmo la località La Marsa, dalla bella stazioncina bianca in stile coloniale ma dalla spiaggia piuttosto sporca e fatiscente e, ritornando verso Tunisi, il villaggio di pescatori di Sidi bou Said, inerpicato su una scogliera a picco sul mare turchese. Passeggiammo tra le strette vie, sulle quali si affacciano piccole casette bianche, fino a raggiungere il piccolo faro che domina un aspro promontorio. Ci riposammo infine in un locale che aveva una meravigliosa terrazza e, seduti su stole multicolore, rimanemmo un bel po’ di tempo ad osservare dall’alto l’incantevole porticciolo sul Golfo di Tunisi, sorseggiando l’immancabile te ai pinoli.

Tunisi ci ha lasciato un bellissimo ricordo. Da lì, costeggiando la penisola di Cap Bon, ripartimmo alla volta di Hammamet.

Links utili:

Scheda Unesco World Heritage della Medina di Tunisi

Scheda Unesco World Heritage sito archeologico di Cartagine

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