Ta Prohm – Cambogia

Siem Reap, 29 novembre 2014.

Apsara, particolari (Angkor Wat, Cambogia)

Apsara, particolari (Angkor Wat, Cambogia)

Ad Ankgor Wat la natura è rigogliosa. Le grandi foreste custodiscono, solenni, i meravigliosi templi e incorniciano i numerosi stagni sparsi un po’ ovunque. In alcuni punti la natura si fonde letteralmente con le antiche pietre, dando vita a delle strutture complesse, fatte di roccia e di legno. Sono formazioni imponenti e allo stesso tempo delicate: le radici e i fusti degli alberi cingono, come armature, le facciate e le cupole dei santuari, schiacciandole sotto un enorme peso e, allo stesso tempo, le tengono insieme in un forte abbraccio. Qui l’uomo interviene per impedire che uno  dei due elementi prenda il sopravvento sull’altro.

Tutto questo è il Ta Prohm.

la natura nei pressi del Ta Prohm (Angkor Wat, Cambogia)

la natura nei pressi del Ta Prohm (Angkor Wat, Cambogia)

E’ un tempio abbastanza piccolo, nulla al confronto dell’Angkor Wat o del Bayon, ma unico. Sorge in un luogo avvolto dalla giungla, dalla fitta vegetazione, dagli altissimi alberi che lasciano passare pochi raggi di sole, tenui fili di luce che si riflettono sulle pozze d’acqua. E’ un luogo incantevole. Anche le altre costruzioni nei pressi del Ta Prohm sono uniche: camminando nella boscaglia, guardando aldilà dei blocchi di pietra, di tanto in tanto si scorgono stupende prospettive in cui i bassorilievi, parzialmente illuminati, sembrano delle straordinarie litografie in bianco e nero. Lungo i sentieri sabbiosi, alcuni bambini muniti di bastoncini tracciano sul terreno i visi ispirati a quei bassorilievi di apsaras(1) danzanti. C’è un silenzio quasi surreale e anche i numerosi venditori di stole, stampe su carta di riso ed altri oggetti parlano quasi sussurrando. Ma la foresta è popolata. D’un tratto mi passa accanto un uomo che corre veloce come un felino. Si lancia verso un punto della giungla dove la vegetazione è più fitta, afferra qualcosa da terra e la sbatte violentemente contro una pietra. Poi, con aria soddisfatta, ritorna sui suoi passi. Ai numerosi bambini che gli corrono incontro mostra il trofeo: un serpente nero lungo circa un metro. Una donna lì vicino, ridendo, mi dice che è un serpente velenoso, molto buono da mangiare.

Note:

1. Apsaras: nell’induismo e nel buddismo spirito femminile legato all’acqua

Link utili:

Unesco World Heritage – Scheda in Angkor Wat

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